E’ un esordio amaro quello della squadra orvietana, una sconfitta che brucia, maturata nell’ultimo quarto dopo un’ottima prova. Ma andiamo con ordine. In settimana allenamenti fittissimi hanno motivato gli Arrapaho, distrutto J.T.Afuro e fatto perdere qualche chilo di troppo a Obi Uan Brunobi.
Alla partenza si presentano quindi oltre al solito Pedichini (“ancora tu, ma non dovevamo vederci più?!”), Pimpo, J.T.Afuro, Nick Fiacco Fratini, “per un bicchiere” Fogliani, Trinki Tranki (inizia oggi la saga “Trinki Tranki facci un gol”), Geeno, Re Giorgio. In più tre nuovi giocatori che nell’articolo precedente (se non l’avete letto speriamo che vi suoni a casa ora Veltroni per spiegarvi le nuove proposte del Pd): Picciuz, un giocatore che se fosse stato alto 2 mt ora giocava in una categoria creata appositamente per lui posta sopra la Nba insieme a Rodman, Artest (o World Peace), Montero e Davids. Quercia detto Cerqua, under di notevole futuro (sarà il primo infatti a portare le paste in allenamento) e Grillo, guardia eclettica ma soprattuttto guardia.
Se il buongiorno si vede dal mattino, le doti canore di Pimpo e JT mostrate nel pulmino fanno solo ben sperare (Pimpo si addormentarà all’altezza del casello di Attigliano canticchiando “Io ho in mente te” nella meravigliosa versione di E. Ruggeri e i Decibel).
È così che si arriva alla Cupola. Palazzetto fregiato del titolo di Patrimonio dell’Unesco, grazie al microclima particolarissimo divenuto habitat naturale del Giocaturius Roscio Scemus (nell’occasione personificato dal play avversario). Il Giocaturius Roscio Scemus vive in ambienti caldo umidi (la Cupola è la regina degli stessi) e ha la peculiare caratteristica di voler aizzare la rissa contro tutti nonostante i suoi, nella più rosea delle previsioni, 165cm di altezza.
Tra gli spalti da notare anche la presenza di Miss Fiacca, nella prima e forse ultima partita da tifosa.
Ma veniamo alla partita. Entrano in quintetto titolare Pimpo, Picciuz, JT.Afuro, Obi, Carletto.
Arbitri dell’incontro Geppetto e Pinocchio, divenuto ormai un bambino vero.
La partita stenta un po’ a decollare, tanto è vero che in panchina Trinchitelli si mette a studiare Verga (verifica nel giorno successivo all’incontro per il poveretto). È proprio qui che entra in campo il nuovo allenatore Arrapaho che da buon Padre ‘Ntoni (Trinki dovresti sapere chi è) dichiara: “Gli uomini sono come le dita di una mano: il dito grosso fa da dito grosso e il dito piccolo fa da dito piccolo”. Ognuno deve fare il suo nella squadra Arrapaho, senza strafare, ma portare il suo piccolo mattoncino per arrivare a costruire qualcosa di speciale. I giocatori lo sanno bene, sono ormai diversi anni che con questo spirito solcano i campetti umbri. E così si impegnano e cominciano a macinare un buon basket, con un Pimpolari in serata di grazia (saranno 25 i punti per lui a fine partita). La sfida è giocata in maniera piacevole sia da una parte che dall’altra con gli allenatori che si rispondono colpo su colpo (complimenti al coach avversario, misto di bravura tecnica e umana).
Alla fine del primo tempo gli Arrapaho avranno 6 p. di vantaggio, punteggio che sarebbe potuto essere anche più pesante se la precisione al tiro dei canarini orvietani fosse stata migliore. Ma non c’è tempo per pensare al passato. Dopo un thè caldo, la parole del tecnico teatino scendono nei cuori arrapahi soffici come nuvole o, nella metafora preferita da Pimpo “soffici come cannoli alla crema”.
Il rientro in campo è deciso, duro, intenso. Gli Arrapaho si portano anche sul +10 e sembrano avere la vittoria in mano.
Ma qui è l’errore. Eppure gli Arrapaho dovrebbero aver capito che lo spirito indiano ha sempre qualcosa da insegnare. E così, dopo l’ennesimo Rond de jambe di Carletto, inizia la debacle.
Un giocatore avversario non ben identificato (l’ufficio stampa arrapaho era troppo preso a confessarsi con il suo parroco di fiducia per notare il numero di maglia) mette una serie infinita di tiri da 3 che neanche Obi Brunobi quando è confuso con Threebald Petrini (i complimenti vanno a lui e al “porco” che è stato ucciso in segno di devozione a fine partita). E gli Arrapaho si trovano sotto. Ci provano ancora gli Arrapaho e come al solito sembrano addirittura farcela. Trinchitelli ruba pulito un pallone, parte in contropiede e viene trattenuto per la maglia. Fischio arbitrale di Geppetto. “Fallo antisportivo” è il pensiero comune (con gli avversari che si disperano). Ma la cataratta gioca brutti scherzi, così viene fischiato fallo al povero Trinki che dal canto suo ha solo il demerito di non essere stato abbastanza audace dall’andare a chiedere alla fata Turchina il numero di telefono.
I ternani si portano così sul +2 e quando il tiro finale di un comunque ottimo Picciuz si infrange sul primo ferro, il patatrac è fatto.
Gli Arrapaho perdono la prima, meritatamente.
Ora voi sapete che non ci piace parlare male degli arbitri….
ma cosa dico, ci piace immensamente e lo facciamo: non è possibile che a Terni vengono ad arbitrare due arbitri ternani. Non è possibile che ogni fallo dubbio venga fischiato contro. Non è possibile permettere a Simone Brunori di entrare in campo. Questo è intollerabile. E ci auguriamo, società e giocatore che tutto questo non succeda mai più.
Torna, dopo la pausa estiva la rubrica dei Vip. La Top 3 Motion (ovazione del pubblico in sala).
Al terzo posto di diritto Pimpo “BauBau”: serata da incorniciare la sua, sarà il pensiero delle paste future (Trinchitelli, Quercia, Fogliani, Pasquini, Savoia, Picciaia, Borri, Frosinini, Grillo, ect) o i ricordi della finale scorsa. Si porta anche a casa il premio “Cosa più brutta del palazzetto” grazie alle calze che indossa. Fino all’ultimo insicura la giuria che era indecisa tra i pedalini dal numero 7 Arrapaho e la faccia del play avversario (sempre quello roscio per darvi l’idea, il ter…nano). GIOCATORE A CASO
Secondo posto e medaglia d’argento per Re Giorgio Savoia che piazza una stoppata che manco io con il video registratore CASTA
Al primo posto con 1245 voti e una mela, vince l’anonimo spettatore ternano che al tiro libero di Pimpolari dichiara: “Questo non sbaglia mai”. Risultato il pallone non tocca neanche il ferro. MAGO OTHELMA.
Prossimo appuntamento sabato, prima partita casalinga contro…. contro…. contro…. insomma contro qualcuno. A voi che interessa? Venite a vedere gli Arrapaho mica qualcun altro. Guarda che sciolgo Paloni eh! Poi lo sentite voi. Conto fino a tre Gianluca… al palazzetto di Porano alle 21.15 e 1… al palazzetto di Porano alle 21.15 e 2… Gianluca t’ammazzo!
“fssth..fstths qui è Paloni vi sto contattando da una radio di fortuna… mi tengono prigioniero da mesi oramai, senza cibo o vestiti puliti. Vi prego venitemi a salvare, a Porano, sabato. Ore 21.15. Vi prego… no, no, nooooooooooooooooo… fssth..ssttht”
OVITO LEO – ARRAPAHO 65-63 (20-11,13-27,15-13,17-12)
LEO: Macchioni, Corpetti 7, Burro 30, Cacciamani 8, Pileri 5, Seye 6, Menciotti, Longhi 2, Danielli 6, Viali 1. All. Graziani – Bimbo
ARRAPAHO: Brunori 3, Fratini 4, Pimpolari 25, Petritaj, Picciaia 7, Fogliani ne, Trinchitelli 9, Quercia, Tafuro 2, Grillo, Savoia 2, Pedichini 11. All. Piersante
ahaahaah….grazie….ahahahaaha bellissimo
…..mah…mah…fratello, sei andato a giocà co gli arrapaho e non mi hai detto niente!?!?….articolo cmq da morire…forza ragazzi.
mica succede nulla.. su forza siete super forti e vi rifarete sicuro… augh dal molise
Grande come sempre l’articolo del Pimpo,solo che non trovo il traduttore per la lingua indiana Arrapaho!!!