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L’Orvietana prova a ripartire, settimana decisiva

Il 12 luglio sarà il giorno ufficiale dell’iscrizione, quello in cui in cui le società che presentano domanda devono comunicare alla Federazione l’organigramma societario. Solo dopo si parlerà di panchina (Riccardo Fatone aspetta una risposta) e di giocatori. Questo al momento è il problema secondario.

Da: Il Giornale dell’Umbria del 3 Luglio

Preoccupazione, ma anche voglia di non fermare una storia che va avanti da oltre cento anni. Nell’ultimo consiglio l’Orvietana ha deciso di azzerare tutte le cariche che sono da ridefinire da qui al giorno in cui verrà formalizzata l’iscrizione al campionato che non è mai stata in dubbio. Mancano però i fondi per programmare la nuova stagione, c’è delusione per la sensazione di abbandono che la società vede attorno a sé, nessuna nuova forza che si avvicina, poco entusiasmo tra i tifosi e qualche polemica che comincia a montare per come sta evolvendo la situazione. Il presidente Paci ha ribadito: “Siamo pronti a rinnovare tutto, anche a mettere in discussione le cariche più alte e a dare il benvenuto a chiunque voglia interessarsi di calcio. Questa è una società storica e andremo avanti, ma serve assolutamente una mano per poterlo fare al meglio”. Parole utili per smentire quelle voci di chi vede nella dirigenza attuale quasi una casta chiusa che non vuole “mollare l’osso”, pronta a chiedere aiuto senza però lasciare i posti di comando. Tutto il momento di crisi è nato dai problemi economici che hanno investito mesi fa uno dei presidenti, Roberto Biagioli. Biagioli non solo per l’impegno economico, ma anche per l’organizzazione data alla società nei minimi dettagli per anni, si poteva identificare con l’Orvietana stessa. Un imprenditore che, anche nel mondo della cultura, ha rappresentato molto per Orvieto, costretto ora a fare un passo indietro, l’Orvietana si è trovata spiazzata. In realtà un nuovo imprenditore lo si era trovato eccome, Gianni Moneti prima di approdare al Perugia, aveva dichiarato anche alla stampa di voler finanziare tutta la nuova stagione a patto che i vecchi soci si fossero accollati subito i debiti pregressi. Debiti che la società invece non giudica così consistenti e che preferisce dilazionare nel tempo, come consente la legge visto che si tratta in gran parte di oneri fiscali, piuttosto che azzerarli subito. Proprio l’addio di Moneti, che a questo punto potrebbe rimettere in discussione anche il piccolo aiuto che aveva comunque promesso, ha messo in cattiva luce la dirigenza, accusata appunto di non sapersi rinnovare e di non saper accettare le nuove idee che gli eventuali ingressi avrebbero potuto portare, ma in casa biancorossa la pensano in modo opposto: non è l’Orvietana a non volere nuove forze, ma sono gli altri a non volersi interessare dell’Orvietana. Sembra esserci quindi incomprensione, o se vogliamo cattiva comunicazione, tra la società calcistica e la società civile, un rapporto che invece va recuperato prima possibile.

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6 Comments

  • ORVIETANO E COME

    DAI CHE TANTO CI PENSA CRISTOFARI!!!!!!!!!
    ORVIETANI STATE TRNQUILLI SIAMO IN BUONE MANI

  • Marco Gobbino

    Caro tifoso,
    gli allarmismi non li ho certo lanciati io e le “chiacchiere” che ho sentito sono tutte venute dalle più alte cariche di dirigenti dell’Orvietana. I fatti avvenuti al momento e su cui si basano questi commenti sono:
    1- siamo l’unica squadra umbra di serie d a non avere potuto parlare di discorsi tecnici (giocatori, allenatore ecc) anche il Deruta che è data in difficoltà come l’Orvietana ha cominciato da ieri ad acquistare giocatori (peraltro proprio quel Moscatello che sembrava dover venire ad Orvieto).
    2- Un imprenditore come Moneti ha lasciato l’Orvietana
    3- la riunione con gli imprenditori è andata a vuoto e anche nomi come quelli di Ceprini che erano dati per vicini all’Orvietana mi risulta non lo siano più quanto prima
    4- i dirigenti dell’Orvietana che ho sentito (Alessandro Paci, Paolo Lanzi, Riccardo Cristofari tanto per fare i nomi degli ultimi tre con cui ho parlato) mi hanno sempre fatto capire esplicitamente che la situazione è molto ma molto più grave delle annate precedenti

    come vede nessuna chiacchiera informale, tanto che gran parte di quanto ho raccolto ho pubblicato come interviste qui o sul Giornale dell’Umbria. gli allarmismi, se mai fossero falsi come anche io mi auguro, derivano da fatti accaduti come quelli sopra riportati o da interviste che io ho effettato a dirigenti dell’Orvietana, se la situazione fosse cambiata in positivo in queste ultime ore sono il primo ad essere contento, ma non ne ho avuto ancora sentore.

  • FORZA U.S.O.

    Caro Sig. Gobbino, forse sarebbe meglio parlare o scrivere a fatti avvenuti e non su basi “per sentito dire” o su “chiacchierate informali”.
    Consiglierei di aspettare che la situazione societaria dell’Orvietana si definisse definitivamente insieme ai propri programmi ed evitare inutili chiacchiere da bar.
    In Italia siamo molto capaci a creare falsi allarmismi senza avere poi l’umiltà di ammettere poi di aver sbagliato.

  • Marco Gobbino

    Io cara Monica temo che se non proprio alla frutta siamo comunque al dessert, il presidente Paci continua a dire che sono aperti ai cambiamenti, ma appena qualcuno glieli propone si ritirano tra loro e pur di non “mollare l’osso” come qualcuno ha detto rischiano anche di non iscriversi, spero di sbagliarmi, magari in queste ore stanno trattando in gran segreto con qualche personaggio che possa salvare la situazione, ma per ora son più quelli che si son fatti sfuggire che altro.

  • Monica Riccio

    Beh se fosse vero che a regolare le questioni sono i “capricci” e non le scelte serie ed oculate che dovrebbero essere proprie di qualsiasi dirigente, allora siamo alla frutta

  • leob

    E Moneti lo mannano via e Ceprini, l’unico che ci ha i soldi, non piace a Biagioli e allora è vero che so chiusi e non vogliono nessuno!

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