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OFFSIDE #9. 11 Maggio 2011 Santomanno

Il “muro”, definizione da Classica del Nord, è chiuso al traffico dalle 8 di mattina.

Il “muro” è Santomanno.

Alle 15 si presenta in tutta la sua sconosciuta bellezza: asfalto nuovo, scritte in ricordo di Wouter Weylandt, transenne a destra e sinistra, una lunga macchia rosa di appassionati fino alla stretta svolta a sinistra che riporta i corridori in direzione dell’arrivo.

In quel momento comincia ufficialmente l’attesa del “popolo del ciclismo”.

Ci sono tutti, ma proprio tutti: bambini, giovani, grandi e meno giovani.

Chi sono i “meno giovani”? I “meno giovani” sono quelli che il ciclismo lo seguono dalla nascita, da quando, con tutto il rispetto per il calcio, era sport nazionale.

L’asfalto era l’eccezione che confermava la regola. La regola, di fatto, era lo sterrato.

Oggi, qualche anno dopo, l’eccezione è diventata regola, la regola è l’eccezione ma il ciclismo è rimasto lo stesso.

Dal “muro”, pochi minuti prima dell’arrivo dei corridori, una nuvola di polvere ha richiamato l’attenzione dei tifosi pronti a scatenarsi sull’ascesa di Santomanno.

Mai come stavolta è bastato un vero “segnale di fumo”, seppur a distanza, per accendere l’entusiasmo della gente che ha avuto il piacere di scorgere, poco dopo, la sagoma di Weening, il battistrada.

C’è un uomo solo al comando, avrebbero detto alla radio tanti anni fa, il suo nome è Weening, la sua maglia è arancione.

Dietro di lui il “gruppo dei migliori”, poi la maglia Rosa. Quella maglia Rosa che, nel giorno del dolore e del ricordo di Wouter Weylandt, per ironia della sorte, celebrava il suo 80esimo anniversario sulle spalle di un corridore.

La indossò per primo, nella Storia del Giro, la “locomotiva umana” Learco Guerra, il 10 Maggio 1931 a Mantova, ed oggi, nonostante quel ciclismo non esista più, mantiene inalterato il fascino unico del “simbolo del potere”.

 

Finito il “muro” i corridori hanno svoltato a sinistra, per riprendere la SS71 e puntare all’arrivo.

 

Ha vinto Weening, ma non solo.

Ha vinto Wouter Weylandt, presente in ogni pedalata.

Ha vinto il “popolo del ciclismo”, numeroso e festante come sempre.

Ha vinto lo sterrato, la polvere e il profumo di un ciclismo che non c’è più.

Ha vinto Di Luca, perché 20 km senza sella sono un record assoluto.

Ha vinto il Giro: 94 anni portati divinamente.

Ha vinto Santomanno, per l’organizzazione via Adige, per noi sempre e solo Santomanno.

 

Il ciclismo non è uno sport, è una fede.

Per questo motivo gli “Dèi del ciclismo” hanno regalato al Giro un “muro” con il nome di un “santo” un po’ particolare.

11 Maggio 2011, Santomanno!

 

Ho dimenticato solo una cosa, la più importante:

Ha vinto Orvieto, rigorosamente con la e aperta, mai così bella, dinamica e colorata.

 

 

 

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6 Comments

  • ciao Nick, le previsioni della vigilia sono state smentite e un velato pessimismo ha lasciato il posto a un plauso totale che comprende anche il tuo articolo.Per assistere all’evento c’è chi è venuto dalla Colombia…più di così:)….

  • Francesco Barberani

    Ha vinto anche Nicola Mencarelli……..che con questa sua analisi ci ha descritto magnificamente questa giornata in rosa…….

  • Nicola Mencarelli

    Sinceramente Pat non lo so!
    Su internet c’è un documento del Comune che lo chiama Santomanno.
    Se qualcuno ha altre informazioni sono pronto per l’errata corrige!
    La sostanza comunque non cambia.

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