Inizia da oggi la simpatica collaborazione con Nicola Mencarelli che si occuperà per OrvietoSport di “OFFSIDE”. “La rubrica si chiamerà Offside, – dice Mencarelli, – per i non addetti, fuorigioco, perché l’intenzione sarà quella di muovermi sempre sulla linea o in linea, restando al nome, tra serietà, ironia e provocazione.” Una rubrica quindi nuovissima, sempre sulla linea di OrvietoSport, una rubrica che con serenità, spensieratezza, ironia ma anche precisione e un pizzico di sana critica, sarà da oggi a disposizione dei lettori. La rubrica non avrà una cadenza fissa. Sarà Nicola a decidere se, e quando, è il caso di piazzarsi Offside.
Alzi la mano chi ha mai frequentato il Muzi. Ho detto la mano e non il braccio. Chissà perché ogni volta che si chiede a qualcuno di alzare la mano, per esempio a fine cena per la conta dei caffè, tutti alzano il braccio. Mah…
Bene, se non l’avete frequentato, ve lo descrivo io.
Se lo frequentate, la famosa frase “ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale” sapete benissimo che non sarà mai puramente casuale.
Una premessa e una promessa. Premetto e prometto che i prossimi pezzi non saranno così monotematici.
La forza del Muzi sta nella formula minuti “90 più 15”, dove quelli della partita si sommano all’intervallo, il momento nel quale tutti, ma proprio tutti, scendono i gradini della Tribuna ripetendo come un mantra la “mossa tattica” utile a sbloccare, o ribaltare, il parziale appena terminato.
Durante il match c’è chi percorre chilometri di gradinata con la radio all’orecchio, rigorosamente sintonizzata sull’alter ego di “Tutto il calcio minuto per minuto” versione Serie D, informando tutti sui risultati delle dirette contendenti alla salvezza, chi arriva, come me, con 5 minuti di ritardo causa pranzo domenicale e invece di salutare chiede “quanto stiamo?” e chi, ancora oggi, non riconosce da lontano tutti i giocatori e chiede se gioca quello puntualmente squalificato o infortunato. Il tifoso dell’USO non permetterà mai di dire al cronista serio, non come lo scriba che state leggendo, “stadio gremito in ogni ordine di posti” semmai “stadio gremito nei soliti posti” dove per soliti, si intendono le persone e i seggiolini che occupano.
Esistono espressioni tramandate per via orale, forse addirittura dai tempi di Via Roma, che cercherò di decriptare in fondo all’articolo per aiutare gli eventuali neofiti del Muzi, qualora lo vogliano, ad interagire ed integrarsi con questa comunità di fedeli che la domenica, sotto qualsiasi condizione meteo ma soprattutto di classifica, segue l’Orvietana al ritmo del coro unico e unico coro USO USO USO.
Per tutti i presenti, gli assenti, i lettori o più semplicemente per quelli che scrutano il risultato a pag. 255 del Televideo Rai, si riportano, di seguito, alcune frasi/espressioni tipiche della domenica pomeriggio come promesso in precedenza, ascoltate più e più volte in questi anni.
AIUTAMISE e ALLARGAMISE (Trad. Aiutiamoci e allarghiamoci)
Stiamo compatti e quando possiamo sfruttiamo tutta l’ampiezza del campo
PORTIE’, TE VERRA’ LA PRESCIA (Trad. Portiere, alla fine avrai fretta)
Richiamo verbale nei confronti dell’estremo difensore avversario reo di attardarsi, fin dai primi minuti, nella ripresa del gioco. Un eventuale gol subito, come auspicato dai tifosi biancorossi, gli farà cambiare sicuramente atteggiamento.
SU SU SOTTO SOTTO (Trad. Su su sotto sotto)
Pressiamoli alti e chiudiamoli nella loro metà campo
MISTE, E’ PRESO FUOCO… (Trad. Mister, il giocatore è pronto a entrare)
Suggerimento per l’allenatore locale, qualche volta anche ospite, a difesa del “panchinaro” ormai sfinito dal riscaldamento iniziato al 1’ del secondo tempo e pronto per dare il suo contributo.
In occasione del match di domenica 06.03.2011 contro la Sestese, fondamentale per la corsa salvezza, la cittadinanza è invitata a partecipare. La Società è invitata a far giocare i “Ragazzi”, salvo affinità cromatiche con gli avversari, con la divisa sociale ovvero, per tutti quelli che si fossero messi alla lettura solo in questo momento, maglia a strisce verticali biancorosse, pantaloncini bianchi e calzettoni rossi.
Sarò un romantico del calcio ma a questa cosa, dopo domeniche passate a tifare i bianchi, i neri e gli arancioblu ci tengo.
sei semplicemente un grande
Nicola, io invece approfondirei i temi e se vuoi qualche testimonianza del Via Roma .. chiama
Potete vedere il video con la sintesi della partita al seguente link.
http://www.spoletosport.it/tv/?page=articolo&id=104
nicola sei il numero 1
io ti voglio al chiambretti
ricorda che Un Borghetti è per sempre…! C’eravamo anche noi, c’eravamo anche noi, c’eravamo anche noi…
Grande Nicola…Hai come sempre centrato il segno…Che dirti..In bocca al lupo per questa nuova avventura!!!
Non avevamo dubbi sulla tua capacità oratoria….ora facci sognare!!!!!
Grande Nico, come sempre, e sul “Portiè, te verrà la prescia” grasse risate..
Benvenuto a Nicola, che in realtà aveva già esordito sulle nostre pagine e visto il successo del primo intervento lo abbiamo invitato a proseguire. Per quanto riguarda il “vestiario” oltre ai colori a volte fin troppo fantasiosi (abbiamo visto l’Orvietana anche in giallo oltre a quanto riportato!) sarebbero da ricordare i mitici calzettoni con su stampato a caratteri cubitali “ORVIETESE” invece che Orvietana, dice che erano un regalo dello sponsor tecnico che si sbagliò, ora son diventati una sorta di Gronchi rosa!
Oltre a darti il benvenuto nella squinternata ma competente, a mio immodesto avviso, squadra di OrvietoSport, voglio commentare il tuo ultimo passaggio. Capisco la maglia di “trasferta”, capisco le esigenze televisive, capisco i trip di chissà chi al momento di vestire i nostri “Ragazzi”, ma cavolo quante diamine di maglie diverse possediamo? C’è un armadio rotante da qualche parte con maniglia tipo slot machine? Io voto bianco-rosso, tutto il resto sono capricci stilistici che impicciano gli occhi.