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Shadow

Telematica irriconoscibile. Tutti cadono nella trappola del “volpone” Valmontone ed è sconfitta con la “S” maiuscola

Che il Valmontone fosse squadra da prendere con le molle, si sapeva. Ma che la Telematica abboccasse con così tanta ingenuità tanto da cadere nella trappola ottimamente tesa da coach Rischia, questo non era dato saperlo, o meglio immaginarlo. Una partita da dimenticare per il team orvietano che non ha saputo tener testa ad un Valmontone venuto a menare di brutto e deciso a prendersi una gara con le buone o con le cattive. E con le cattive il gladiatore Di Viesto ha condotto i suoi in battaglia, alzando i toni dello scontro, cercando (e trovando) una condotta di gara nervosa, provocatoria e insolente che, paradossalmente, si è rivelata vincente. Questo però solo perché il team di casa si è lasciato “intortare” dal gioco duro dei laziali, cadendo in trappola, rispondendo fallo su fallo, lasciandosi manipolare dai “volponi” che ben consci che quella era l’unica maniera per strappare punti al PalaPorano, hanno portato avanti l’assalto fino alla fine.

Coach Brandoni, da parte sua, stavolta ha preso la gara dal verso sbagliato, ha lasciato i suoi ad azzuffarsi, non è stato in grado di miscelare bastone e carota e alla fine ha perso una gara che sarebbe potuta andare diversamente. Due i momenti di rottura della storia di questa sciagurata prestazione: la prima frazione, dove i laziali si sono buttati a corpo morto nella rissa nuda e pura, inventandosi cadute, spallate e colpi bassi, innervosendo gli orvietani, solitamente dediti ad un gioco più tecnico, portandoli, in ultima analisi, allo sbando e al caos, e poi l’assoluta mancanza di polso della squadra locale che, risorta nel terzo quarto ha gettato alle ortiche un +13 che poteva far galleggiare non poco sotto le bordate di Donadio e compagni.

Si parte con un quintetto iniziale composto da Agliani, Cortelli, Valdisserri, Cupello e Negrotti L. contro Cara, Rischia, Di Viesto, Perna e Donadio. La gara parte subito intensa e nervosa, da ambo le parti il match è sentito e le numerose schermaglie sotto canestro (complice anche una direzione di gara assolutamente inadeguata) la fanno da padrone. La Telematica si porta avanti prima con Agliani e poi con Negrotti L. che riesce a recuperare un buon pallone per il punto numero 6. Bella intesa tra Agliani e Cortelli prima e Cortelli e Cupello (scintilla in mezzo al buio l’orvietano) poi e si sale a 10-4. Poi il Valmontone la butta sulla guerriglia Di Viesto imbraccia la spada e inizia a trafiggere i locali. A farne le spese è subito il gigante buono Agliani che cade nella trappola del furbo cestista laziale e si becca il primo antisportivo. La tensione sale, il pubblico si indigna e alla volta dei due grigi in campo si pronuncia di tutto. Questo non è il basket che piace al pubblico orvietano. In qualche modo si arriva alla fine della frazione che si chiude 21-26. Punteggio fatto, per lo più da tiri liberi. Brandoni ha capito che occorre tutta l’esperienza possibile per arginare gli sberleffi laziali così è il turno di Brighina. L’orvietano riesce per un po’ nell’impresa, gli animi sembrano addolciti ma è solo una parentesi dovuta, forse, alla stanchezza. Il Valmontone continua a premere sul tasto della provocazione e l’Orvieto Basket invece di alzare le spalle e giocare accusa il colpo, risponde e si becca di tutto. Si gioca ormai solo dalle lunette. In difesa sbroglia Brighina, lancio per Cupello e tabellone sul 19-24, poi assolo dello showman Di Viesto e cesto che vale il 19-26. Chiude Brighina dalla lunetta e si va al riposo lungo sul 21-26.

I locali a questo punto sembrano rinfrancati, l’intensità aumenta e gli orvietani allungano grazie ancora a Cupello (tripla del +8) e all’ottimo impatto della discesa in campo di capitan Patrignani, che da oltre l’arco fissa il massimo vantaggio dei suoi (48-35). Gli ospiti allora reagiscono alla grande, merito dei recuperi di uno stratosferico Di Viesto (miglior prestazione in maglia bianconera) e di uno scatenato Cara, fino a quel momento un po’ in ombra. Il pivot laziale mette a frutto due bombe e realizza un gioco da tre punti, mosse che riportano il punteggio in bilico situazione che andrà avanti fino alla sirena finale. Valmontone sbaglia qualche libero di troppo ma resta inesorabilmente avanti grazie ancora ad un Perna in stato di grazia. Ad una decina di secondi dal termine, Valdisserri impatta dalla lunetta (1 su 2) e gli ospiti a sorpresa rimettono dal fondo lanciando lungo per Cara, il laziale scatta fianco a fianco con Agliani e sbaglia la conclusione. Sul rimbalzo però il centro di casa scivola consentendo a Cara, lestissimo, di segnare i due punti della vittoria, conservata sull’ultimo possesso sul quale Negrotti per la settima volta nel match (Brighina 0 su 5 pr un 3 su 21 totale) spara a salve da oltre l’arco.

Si chiude con una sconfitta con la “S” maiuscola, una di quelle sconfitte evitabilissime che il pubblico, sempre e comunque al fianco dei locali, avrebbe fatto a meno di vedere. Peccato aver abboccato alle provocazioni, peccato per la forma problematica di Patrignani che avrebbe potuto tener testa al “branco” laziale, buon Cupello, troppo ingenuo Agliani, gara assolutamente impossibile per Ciriciofolo, Lorenzo Negrotti con la mira da revisionare, il resto è caduto con tutte le scarpe nella rete degli ospiti. Ora tutti a riposo per la sosta natalizia, prima di ributtarsi nella mischia con due partite opposte, prima in casa contro la Smit e poi a Roma contro la Luiss.

ORVIETO – VALMONTONE 63-65

PARZIALI: 21-26, 38-35, 52-46

Frazioni: 21-26; 17-9; 14-11; 11-19

ORVIETO: Ciriciofolo, Negrotti G. 4, Patrignani 7, Cortelli 6, Cupello 16, Negrotti L. 6, Maglione 4, Brighina 4, Valdisserri 6, Agliani 10. All. Brandoni

VALMONTONE: Braghese 1, Perna 20, Di Viesto 15, Donadio 3, Garofolo 1, Maiolo ne, Sabattini, Del Moro 2, Rischia M. 6, Cara 15. All. Rischia E.

Arbitri: Bernardini di Siena – Machetti di Gaiole in Chianti (SI)

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