Le cose all’Orvietana Calcio stavano andando finalmente per il verso giusto. La vittoria al Muzi contro la Fortis Juventus di domenica scorsa e quella conquistata sette giorni prima a Sesto Fiorentino, avevano fatto fare alla compagine rupestre un bel balzo in avanti in classifica permettendo così di lasciare quel fondo valle da cui gli uomini di Marini sembravano non sapersi staccare. E invece, proprio quando era in vista un discreto rettilineo, curva a secco e brusca frenata per Luciano Marini: Pietro Famiano, il golden boy che negli ultimi tempi aveva risollevato le sorti del team, capocannoniere biancorosso con 5 sigilli all’attivo, resta a casa, non parte per la vicina Deruta. Un’elongazione muscolare al quadricipite, con un leggero versamento, costringe il giocatore al riposo assoluto e, purtroppo per Marini, Famiano non tornerà disponibile se non per la gara interna contro lo Scandicci in programma tra otto giorni. “Mi dispiace molto non essere di aiuto alla squadra, – dice Famiano, – ogni volta che le cose sembrano andare meglio succede qualcosa, Spero di tornare a disposizione per la prossima partita”. Non ci voleva. “No, non ci voleva, – dice Paolo Lanzi, direttore generale del club biancorosso, – Famiano stava attraversando un momento assai positivo sia dal punto personale che di gioco. Peccato, Famiano poteva essere per noi l’arma in più a Deruta”.
E contro il Deruta dell’ex Orvietana Cardarelli, domani Marini dovrà fare a meno anche di Frizzi e forse di Chiasso, entrambi alle prese con qualche acciacco. Non saranno della partita nemmeno Proietti, Pepe, Muccifori, Frizzi, Lanzi e Di Maio tutti accasati in infermeria. Rientrano invece dagli stop d’ufficio sia Agostini che Ciccone, quest’ultimo giusto in tempo per raccogliere il testimone da Nuccioni che continua a non essere al massimo ma che, visto l’emergenza assoluta dovrà tener duro ed essere in campo. La situazione contorta e complicata che ha gettato di nuovo l’Orvietana nella massima emergenza, potrebbe portare Marini a optare per una soluzione del tipo Nulli in porta, difesa a quattro con Mvuemba, Ciccone, Fenucci e Nuccioni, una linea di centrocampo composta da Agostini, Pecchi, Ingrosso e Moneti. Davanti, alla ricerca di un risultato che appare tutt’altro che scontato, tutto potrebbe essere affidato alle invenzioni di Rovella affiancato dal giovane Presti.
Agli ordini del direttore di gara Luigi Martire di Grosseto, da un lato quindi una Orvietana perennemente in fame di punti, che dovrà necessariamente reinventarsi e provare a fare a meno di Famiano, dall’altra un team profondamente deluso da questo avvio di campionato. Squadra costruita per veleggiare nelle zone medio alte di classifica, il Deruta di Schenardi si ritrova dopo nove turni in zona critica, appena due punti in più degli orvietani e la vittoria contro gli undici di Marini sarebbe un buon viatico per il resto della stagione ma soprattutto potrebbe costituire una ghiotta occasione per il tecnico dei bianco-blu per mettere a tacere le voci che lo vedrebbero sul filo dell’esonero.
Appena uno fa il fenomeno si infortuna, era successo co Rovella e co Chiasso mo co Famiano… trovate lo stregoneeeeee!
e ma allora qui c’è qualcuno che gufa!!! spargete il sale, portate l’aglio, i corni fate qualcosa!