Un Muzi così colorato e festoso non è cosa di tutti i giorni, o meglio di tutte le domeniche. I colori erano quelli giusti, bianco-rossi, ma i tifosi erano perugini e i loro instacabili cori erano tutti per i Grifoni. Dall’altra parte una tifoseria numerosa, tutta orvietana, che si è scomposta un po’ solo per salutare Rovella e compagni andati in modo ottimistico sotto la tribuna per ricevere una ovazione che poco hanno trovato. Da una parte cori, bandiere, tamburi, sciarpe, saltelli da far tremare il Muzi, dall’altra parte le solite facce e qualcuna per l’occasione in più, composte, sedute, senza bandiere, senza cori, tutti in religioso silenzio come se in mezzo ad arbitrare, vestito di nero ci fosse il buon Don Italo. Ora la nostra squadra non è il Perugia, non ci regala queste emozioni tutte le domeniche, ma è la nostra squadra, possibile che non sia possibile darle il nostro appoggio anche attraverso le normali e colorate manifestazioni da stadio? I nostri calciatori non saranno tutti dei Milito ma perchè non hanno diritto al sostegno di una tifoseria che si proclama tale e poi se ne sta muta, seduta, zitta zitta e a Villa Ciconia sentono solo i cori perugini? I nostri in campo, nel bene o nel male, fanno il loro lavoro, il nostro allenatore probabilmente merita più sostegno, io credo che la società stia facendo la propria parte con tutti i limiti economici che ben conosciamo, ma sugli spalti la domenica ci siamo tutti noi, perchè tutte le squadre hanno al seguito un tifo caldo e appassionato e noi invece diamo ai nostri giusto 10 euro e ci sborbottiamo pure sopra? Vi piacerebbe giocare davanti ad un pubblico come il nostro? Forse giocare a porte chiuse darebbe ai ragazzi in campo più emozione.
Sarà ma un po’ più di entusiasmo allo stadio non sarebbe male… invece o silenzi o critiche (e questo anche quando le cose andavano meglio di st’anno!)
Io sono per molte cose daccordo con NiMe,nel senso che il problema non è che i genitori dei ragazzini del settore giovanile non portano i figli allo stadio,ma chi glielo fa fare se i figli non glielo chiedono.
E non è nemmeno un problema il fatto dell’età della tifoseria,perche se allo stadio ci fossero 3500 cinquantenni non penso sarebbe comunque male.
Il punto è che la coscenza sportiva e la passione per i colori di una città si creano da piccolini,nelle scuole,con iniziative,cercando insomma di creare dal principio un attaccamento alla squadra della città,perchè poi inculcare nella testa di un trentenne che sia meglio vedere Orvietana-Montevarchi al freddo piuttosto che Palermo-Inter al caldo a casa è molto dura.Io mi ricordo l’anno in cui giocavo ad alessandria in serie C ad esempio,ogni settimana 2-3 giocatori andavano nelle scuole a parlare con i ragazzini a parlare della squadra e invitarli allo stadio.
Quella poi dei pochi orvietani in squadra è proprio una motivazione su cui farsi una bella risata.Come se nell’Inter giocassero solo milanesi,nella Roma solo romani o nel Perugia,per prendere spunto da domenica solo perugini.
Che poi il confronto con il perugia non regga mi sembra più che ovvio,come si può mettere a confronto le due cose??
Altra città,altra realtà e altra storia,sono imparagonabili le cose,non dev’essere il paragone impietoso che ci deve far riflettere perchè quello è normale.
E non me la sento nemmeno di prendermela con al gente che non urla,uno eprchè ognuno può fare quel cavolo che gli pare e ci mancherebbe e due perchè non si crea dal nulla una tifoseria dal nulla.
Noi in questo momento non abbiamo una tifoseria e dobbiamo accettarlo cercando di migliorarci.
Caro gizzu
ci farebbe molto piacere a noi della redazione di Orvietosport un commento, una ricostruzione dell’intero pomeriggio, qualche aneddoto ecc non solo sulla partita ma su tutto l’ambiente, da parte dei tifosi del Grifo di Orvieto, visto che ce ne erano molti di Orvietani che hanno vissuto la partita in mezzo ai tifosi provenienti da Perugia.
Potete mandarci le vostre impressioni da “orvietani ospitati al Muzi” alla nostra mail:
redazione@orvietosport.it
grazie
Bravo Franco,hai colto nel segno…
A chi fa dell’età un limite,lo invito a dare un occhiata più approfondita alla curva del Grifo…c’erano oltre alla gioventù,come spesso accade (salvo condizioni metereologiche esageratamente minacciose), molte TESTE BIANCHE e BAMBINI dai 2 anni in sù…compresa mia figlia,perchè si tifa e si fà in modo sano..
essendo orvietano d’adozione,ho provato i primi tempi ad avvicinarmi all’orvietana,ma ha ragione chi dice di Lorenzo unico promotore,per il resto è il gelo più assoluto e magari sei sbraiti un pò,sei anche mal visto!
Comunque in bocca al lupo all’Orvietana,di cui seguo sempre le sorti.
Vogliamo vedere se si passa dalle parole ai fatti?
quanti so disposti a venire a Spoleto domenica prossima????
Caro Nicola,
la fusione tra le 3 squadre di Orvieto è improponibile, il giorno che mai accadesse, 24 ore dopo qualcuno rifonderebbe altre squadre. Ci sono troppe persone che vogliono fare i dirigenti e in una sola squadra non bastano i posti! E comunque mi pare che a Sferracavallo stanno lavorando bene son secondi in classifica (e domenica giocano in casa contro la prima!) finisse il campionato ora si prospetterebbe un derby in Eccellenza tra Orvietana e Mosconi, insomma dal Renato Curi di Perugia (dove l’Orvietana giocherà a Febbraio) rischia di finire a giocare sulla terra battuta di Sferracavallo!
Speriamo bene…
IL FATTO E’ CHE I GIOVANI AD ORVIETO DEVONO ESSERE VALORIZZATI FIN DA PICCOLI,QUESTO E’ IMPORTANTE SIA PER ABBATTERE I COSTI SIA PER AVERE CARTELLINI VALOROSI DA RIVENDERE A COSTI ALTI. (VEDERE LA FAVOLA GUBBIO) IL FATTO DI UN’ALLEANZA CON TUTTE LE SQUADRE DI ORVIETO E FARNE UNA SOLA SAREBBE POI ANCORA MIGLIORE IN QUANTO TUTTI E TUTTE PORTAVANO VIA SPONSOR E SOLDI CHE INVECE ANDREBBERO USATI PER UNA SOLA ED UNICA SQUADRA ( VEDERE LA FAVOLA CHIEVO) INSOMMA…. PENSIAMOCI.
Se qualcuno pensa che in Eccellenza giocherebbero più orvietani si sbaglia di grosso, ci stanno meno fuoriquota, meno giovani, si possono schierare più giocatori di esperienza in eccellenza rispetto alla serie D e quindi giocherebbero ancora meno orvietani! Anche in Promozione dove a Sferracavallo stanno giocando bene, non ci sono poi così tanti orvietani, quindi la scusa che non vengono allo stadio perché non ci so giocatori del posto non regge (e poi domenica contro il perugia mezza squadra era di orvieto proprio!) E’ proprio che non c’è passione, c’è menefreghismo, tanti domenica allo stadio non li avevo mai visti, forse era dalle sfide contro il Foligno di qualche anno fa che non tornavano al Muzi, vengono a vedere gli avversari importanti poi se si vinceva erano pure orgogliosi di essere orvietani, ma solo per due giorni!
Il Muzi, a parte la prima stagione del ritorno in Serie D nel ’94-’95, è così da sempre.
Lo dico perchè da quando seguo l’USO, praticamente da 20 anni, ciclicamente torna il discorso sui pochi orvietani allo Stadio.
Domenica la cosa è stata amplificata dalla presenza di una tifoseria vera, perchè tale è quella del Perugia, abituata a ben altri palcoscenici rispetto alla Serie D.
Il confronto con loro non regge, resta però il giustissimo spunto di riflessione proposto.
La realtà è che molti preferiscono la Seria A, nascondendosi dietro alla famosa frase “Non ci gioca neanche uno di Orvieto!”, frase tra l’altro sconfessata dalla formazione di domenica.
Se sei abituato a quello standard, è dura “apprezzare” il calcio dilettantistico.
Se poi la prima che vedi è USO – Castel Rigone 0-2 e 0 tiri in porta potresti anche essere giustificato. Ho scritto potresti, perchè alla squadra del cuore nella tua vita quante chance hai dato dopo una brutta prestazione? In fondo è sempre la squadra della tua città.
Non è colpa di nessuno. E’ una questione di PASSIONE.
Per seguire l’USO bisogna avere quella, e pure tanta.
Chi è rimasto a vedere l’Orvietana? I tifosi storici, cioè i giovani di Via Roma, qualche ragazzo veramente appassionato come me e i parenti dei giocatori. STOP.
Se questa squadra un giorno dovesse andare in C2 avrebbe lo stesso “seguito”. Ne sono convinto.
Tutti quelli che sperano di vedere l’USO in Eccellenza, e vi giuro non sono pochi ad Orvieto, per seguire finalmente una squadra di “soli indigeni”, li invito personalmente in anticipo al Muzi per USO – Pierantonio, che non so neanche che serie faccia adesso, rigorosamente d’inverno. Io ci sarò, perchè i giocatori passano ma l’USO resta. Ovviamente USO – Pierantonio è una provocazione perchè NOI il prossimo anno faremo la Serie D.
Agli orvietani manca la passione, quella con la P maiuscola.
A me no, per fortuna.
La passione non manca neanche ai dirigenti della Società che, nonostante l’apatia della piazza, fanno di tutto ogni anno per mantenere l’USO nella categoria che si merita.
FORZA USO, sempre e comunque!
La gara contro il Perugia, anche se finita male per il risultato, potrebbe comunque riavvicinare gente alla squadra, stavolta si può dire tutto meno che non abbiano lottato, poi tre sostituzioni per infortuni ed ecco che i piatti della bilancia sono passati tutti dalla parte degli avversari. Certo guardando la classifica trovare i biancorossi ultimi potrebbe generare sconforto tra i tifosi, ma se diamo un’occhiata anche alla parte alta della graduatoria scopriamo che l’Orvietana ha già giocato con 6 delle prime 7 ovvero: Todi, Castel Rigone, Montevarchi, Perugia, Pianese e Pontevecchio. Mentre ha incontrato solo una delle ultime in classifica, l’Arezzo. Insomma a parte la prossima trasferta di Spoleto contro una squadra abbastanza solida, anche se viene da due sconfitte consecutive, poi il calendario dovrebbe cominciare a farsi più agevole per l’Orvietana, visto che le successive due avversarie saranno Sestese e Fortis Juventus, due squadre che oggi hanno soli due punti in più della compagine di Marini. Certo che affrontare queste gare da fanalino di coda le renderà meno facili di quanto sarebbero, ma la squadra vista contro Pianese e Perugia dovrebbe garantire punti davanti ad avversari più alla portata. Ora bisogna pensare a recuperare gli infortunati che non sono pochi, stringere i denti domenica prossima a Spoleto e presentarsi pronti e determinati per la seconda parte di questo girone di andata quando ogni domenica ci sarà da giocare uno scontro diretto per la salvezza.
Classifica
Todi 17 (già affrontata)
Castel Rigone 14 (già affrontata)
Montevarchi 14 (già affrontata)
Perugia 14 (già affrontata)
Flaminia 12
Pontevecchio 11 (già affrontata)
Pianese 11 (già affrontata)
Scandicci 11
Sansepolcro 11
V.Spoleto 10
Deruta 8
Sporting Terni 8
Fortis Juventus 6
Sestese 6
Group 6
Atletico Arezzo 5 (già affrontata)
Monteriggioni 4
Orvietana 4
secondo me non e’ cosi… l’eta’ in realta’ sugli spalti orvietani era molto ma molto avanzata forse anche per questo mancava grinta e volontà.. c’era solo un silenzio impressionante, solo una ventina di persone ( me compreso alla fine) faceva movimento. si sa in fondo nelle curve sono tutti ragazzi dai 16 ai 35 anni che fanno rumore e fanno muovere lo stadio! e cmq… vi ricordo sempre che Orvieto è in provincia di Terni.
giusto bianco-rosso, a parte ieri che magari non era il caso per via come dici tu dei posti limitati, perchè i ragazzini della scuola calcio non sono mai alle partite? i genitori sono solo capaci di spingerli alla scuola calcio per avere in casa un futuro del piero o sono tifosi anche loro? io vedo che mio figlio fa il diavolo a quattro alle partite dell’orvieto basket e come lui una trentina di piccoletti minimo, perchè questi genitori che scelgono giustamente l’Orvietana per la crescita sportiva del proprio figlio non alzano il … dalla poltrona e portano i loro piccoli allo stadio a vedere i grandi? allora si che sarebbe colorata la domenica al Muzi!!! mo non dico de scalmanasse come i perugini ma insomma al cinema c’è più casino ….
Carissimi, basterebbe mettere a confronto le due foto e constatare l’età media delle due tifoserie, i giovani orvietani apatici e poco coinvolti sono e saranno sempre assenti dal “Muzi”. Fino a qualche tempo fa l’unico che riusciva ad organizzare qualcosa era il buon Cortoni che ora è impegnato in altri ruoli ed in “curva” si sente la sua mancanza.
Poi chiedo scusa, in certi particolari eventi la presenza dell’intero settore giovanile sarebbe auspicabile se non istruttiva per gli stessi, qualora avessero un po’ di ambizione e senso di attaccamento per la “maglia”, a meno che non ci siano stati ordini precisi vista la scarsa disponibiltà di posti per gli “orvietani” la tribunetta da 200 posti pochi ne avrebbe potuti contenere.
La giornata “bianco-rossa” è per tutti, dal 1° ragazzino della Scuola Calcio all’ultimo giocatore della 1^ Squadra impossibilitato ad essere della partita. Se non si riesce a coinvolgere coloro che indossano questa maglia, come possiamo sperare di coinvolgere gli altri.
E poi una domanda: è possibile che in “cento” anni di storia ancora non si riesce a sentire qualcosa dagli altoparlanti (e potenziamoli poi!!! potrebbero non servire solo a leggere le formazioni) che possa toccare il cuore, in primis di coloro che vanno in campo poi quello dei tifosi(inno o qualsiasi altro insieme di note si voglia)???
FORZA ORVIETANA!!!
E poi quando i tifosi delle altre squadre se ne tornano a casa non è che dicono che i tifosi avversari erano mosci o rinco…. Ma dicono che “gli orvietani” so mosci! Quindi ce rimettemo tutti come figuraccia ce la fanno anche quelli che non so mai venuti allo stadio, ma ancora peggio quelli che so venuti “perché c’era il Perugia” non perché erano tifosi del perugia (i tifosi del perugia di orvieto erano in mezzo agli ultras dall’altra parte) ma solo per “assistere all’evento” ecco a quelli io je facevo pagà 50 euro per entrare! Visto che altri appassionati soliti so rimasti fori che so finiti i biglietti…
io che stavo dalla parte del tifo orvietano sinceramente mi sono quasi sentito estraneo.. cioe’ un silenzio impressionante… solo dove ero io … con 10 o 12 tifosi ogni tanto si sentiva qualche coro o qualche urlo USO USO …. ma piu della della meta’ della gradinata in religioso silenzio… amici miei questo non e’ il calcio…. il calcio allo stadio e’ cori,urla,divertimento,gioia,euforia, e’ quello questo il vero calcio e il vero sport. stare in 20000 o in 200 o in 20 non ha importanza se si sta in silenzio
Monica ha colto nel segno l’annoso problema del pubblico del Muzi. D’altronde è l’inviata che da meno tempo segue le vicende dell’Orvietana e quindi ancora non ci ha fatto l’abitudine e non si è rassegnata rispetto a chi, da qualche anno, o nel caso di giornalisti più storici da qualche decennio, ormai non si sorprende più di questi fatti. Chiaro che ieri era una situazione estrema, difficilmente ripetibile, ma lo stesso senso di apatia tra il pubblico orvietano e la squadra si vedeva anche quando i risultati in campo erano migliori e anche quando l’avversario non è così blasonato. Ricordo qualche anno oltre un centinaio di tifosi di una piccola realtà toscana in provincia di Pisa che ragiunse Orvieto e animò gli spalti con simpatia e vivacità, mentre anche le trasferte più vicine dell’Orvietana contano al massimo una quarantina di tifosi al seguito, oppure ricordo gruppeti di poche decine di supporters ospiti venuti a Orvieto dalle realtà più disparate che hanno cantato e sostenuto con bandiere cori, striscioni la loro squadra, davanti a meno di 250 orvietani muti e silenziosi come se stessero a messa anziché allo stadio. Forse è un pubblico poco giovane, qualcuno dice che ci sono pochi orvietani in squadra (poco vero visto che contro il Perugia hanno giocato Nuccioni, Frizzi, Chiasso ma anche Pasquini e Ingrosso hanno imparato a giocare qui avendo fatto tutto il settore giovanile in biancorossso, sfido a trovare un’altra squadra del girone con 5 titolari del posto o comunque formati nel proprio settore giovanile!). Si dice mancano i risultati, ma negli ultimi sette anni ce ne sono stati due in cui l’Orvietana ha giocato i playoff per salire di categoria, ma in città in pochi se ne sono accorti. Forse fa più rumore l’annata no, forse ci piace più criticare che esaltare, visto che anche sul nostro sito si sprecano i commenti dopo una prestazione negativa, mentre dopo una vittoria tutto si placa, oppure molto più realisticamente il calcio nostrano non genera passione, e quella si sa o si ha o è difficile farsela venire. Chissà se dovremo sperare che l’Orvietana si salvi e che il Perugia, non ce ne vogliano i tifosi del Grifo, non venga promosso così anche il prossimo anno si potrà vedere un Muzi con oltre mille e duecento persone sugli spalti. Certo a quanto pare dovremo sperare sugli altri.