Il presidente Biagioli ha già sentito e valutato i tre tecnici, ora la parola passa al Consiglio Direttivo che martedì o mercoledì prossimo sceglierà il nuovo allenatore. Solo in un secondo momento si procederà alla nomina del direttore sportivo.
Con un po’ di ritardo rispetto alle dirette concorrenti, causa l’appendice dei playout, l’Orvietana comincia a progettare la nuova stagione. Preso atto dell’addio di Mortolini, addio che alcuni ancora non credono sia definitivo, definito il budget anche grazie all’ingresso di nuovi sponsor, in particolare della Sigma supermercati di Gianni Moneti, è arrivato finalmente il tempo delle scelte tecniche. Ormai la rosa dei papabili per la panchina resta ridotta a tre. Silvano Fiorucci, ovvero l’allenatore subentrato a Fabrizio Fratini nel finale di stagione, Luciano Marini, già all’Orvietana alcuni anni fa come vice di Carmelo Bagnato e allenatore proprio dello Sporting Terni avversaria dei playout oppure Pierfrancesco Battistini giovane trentanovenne romano, che tanto bene ha fatto quest’anno a Sansepolcro.
Al di là delle valutazioni tecniche è chiaro come la prima scelta da fare è di metodo. Fiorucci è un personaggio che viene dal professionismo che probabilmente porterà novità non solo tattiche, come d’altronde già si è avuto modo di vedere in questo breve periodo di tempo in cui ha lavorato ad Orvieto. Marini rappresenterebbe un ritorno importante, è un allenatore che ha avuto anche lui importanti esperienze tra i pro e che dopo ormai lontane piccole polemiche con l’Orvietana, sarebbe ben visto alla guida dei biancorossi vista la sua buona esperienza nel lavorare anche con i giovani e la profonda conoscenza delle squadre della categoria. Battistini invece è il più giovane ma ormai non è più una scommessa, visto l’ottimo lavoro svolto quest’anno a Sansepolcro che gli ha fornito anche un interessamento del Perugia.
E già perché a meno di sorprese dell’ultimo minuto anche Perugia ed Arezzo saranno costrette a scendere tra i dilettanti e ripartire, visti i fallimenti, dalla Serie D, e la presenza ingombrante, anche se ancora non formalizzata, di queste città in Serie D sta un po’ fermando il mercato: non pochi personaggi potrebbero infatti essere attratti da tali piazze e aspettare prima di stringere accordi con le “solite” squadre della categoria.
Tornando all’Orvietana per ora non è chiaro chi possa definirsi favorito tra i tre, molto dipenderà anche da cosa porterà in dote ogni candidato, ovvero un direttore sportivo che potrebbe fare coppia con l’allenatore, contatti più o meno stabiliti con qualche giocatore e non da ultimo la richiesta economica. Chiaro che su quest’ultimo punto Fiorucci rappresenterebbe la scelta più dispendiosa, ma a quanto si apprende la differenza non sarebbe poi così elevata rispetto agli altri due.
“Solo una volta che sarà scelto il tecnico si passerà all’individuazione del direttore sportivo, un ruolo strategico ma al momento meno prioritario rispetto all’allenatore”. Parole di Roberto Biagioli che ad inizio della settimana prossima convocherà il Consiglio che formalizzerà tutti gli incarichi, poi si inizierà a lavorare per formare la squadra per la nuova stagione in vista dell’avvio della preparazione fissata per fine luglio.
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