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Il Brescia torna in serie A

La squadra di Iachini torna nella massima serie dopo il 2-1 rifilato ai granata nella finale di ritorno. Possanzini e Caracciolo lanciano i padroni di casa, il gol di Arma nel finale rende elettrico il finale di gara.

BRESCIA, 13 giugno 2010 – Riecco il Brescia. Dopo 5 anni la squadra che fu l’ultima di Roberto Baggio torna in serie A al termine di una partita “da Brescia”, cioè da compagine magari non sempre spettacolare ma solida e concreta. Il Toro, che era obbligato a vincere, ci ha messo sicuramente il cuore, anche quello dei circa 3000 tifosi al seguito, ma non è riuscito a trovare l’equilibrio tattico, peraltro difficile, che gli serviva.

il prepartita — I timori della vigilia hanno fortunatamente trovato scarsa conferma. L’accoglienza riservata dal Rigamonti al Toro e ai suoi tifosi si è sostanzialmente limitata a fischi e rumore, qualche petardo e slogan tesi a fare più male degli abituali “vaffa”: “Come la Juve, voi siete come la Juve…”. Mareco (protagonista delle colluttazioni con Bianchi all’andata) viene invece accolto come un eroe alla sua comparsa in tribuna. I fischi vengono risparmiati al solo sindaco Chiamparino, ma forse semplicemente perché non viene riconosciuto.

si gioca — Il Toro, visto l’obbligo di vincere, si presenta con la formula più offensiva tra le ipotesi della vigilia: le due punte Bianchi e Salgado supportate da Gasbarroni. E ci prova già al primo minuto con il solito tuffo di testa di Bianchi. Qualche minuto dopo lo imita Salgado, chiamando alla parata in tuffo Arcari. Dall’altra parte però c’era l’impegno solenne di non chiudersi e giocarsela: e infatti le conclusioni di Rispoli e Caracciolo sfiorano di non molto la porta di Morello, mentre Possanzini spreca altissimo una buona palla. Il Toro però mantiene la pressione prendendo in mano le fasce. A sinistra Rubin, spesso coadiuvato da Gasbarroni, è sempre molto alto, tenendo così indietro Rispoli; a destra funziona il treno delle due “D” con l’apostrofo (D’Aiello e D’Ambrosio). Così a metà tempo sono già tre le conclusioni pericolose di Bianchi. Intanto Salgado esce per infortunio lasciando il posto ad Arma, l’autore del famigerato gol annullato dell’andata.

brescia a folate — Dal canto suo, il Brescia risponde a folate. Come quando Caracciolo va via sulla sinistra lanciato da Vass: diagonale rasoterra e secondo palo sfiorato. Lo stesso Airone tocca poco dopo una punizione per Cordova: tiro secco e Morello che devia sulla traversa. E’ a quel punto che il Brescia capisce che l’avversario è sbilanciato ed è il momento di colpire. Succede puntualmente al 34’ quando Gasbarroni perde palla, Possanzini riceve da Vass e stavolta non sbaglia. Il Toro sbanda e Rispoli potrebbe raddoppiare poco dopo, ma stavolta Morello sventa. I granata comunque hanno perso lo smalto iniziale, e il Brescia li controlla agevolmente a centrocampo con Baiocco che corre per due, Vass sempre vivace e Cordova che crea anche apprensione tirando bolidi da lontano ogni volta che può.

la ripresa — Si riprende con il Toro obbligato a questo punto a segnare due gol e il contropiede bresciano che si scalda subito, quando Caracciolo manda Rispoli a tirare un pallone che sorvola l’incrocio a sinistra di Morello. Dall’altra parte è Gasbarroni ad andare vicino al gol. Ma il Brescia sembra tenere botta, dietro Martinez fa buona guardia e Arcari dà sicurezza. E davanti Caracciolo obbliga la difesa torinese a intervenire spesso per le spicce. Ma quando al 22’, su cross dalla sinistra di Zambelli, Ogbonna mette giù Possanzini, l’arbitro Rizzoli interviene con la mano pesante: è rigore, che Caracciolo trasforma e che mette la promozione in cassaforte. A quel punto però la partita si incattivisce, con gente spesso per terra e la rissa sempre in agguato: quella di metà ripresa sulla fascia sinistra finisce per coinvolgere la panchina con la conseguente espulsione di Hetemaj e D’Ambrosio. Colantuono gioca la carta Scaglia a metà ripresa, ma è troppo tardi: il Toro gioca ormai solo per l’orgoglio (andando anche vicino al gol con Rubin e Bianchi) ma anche sull’altro fronte Caracciolo si permette anche di sparare sul portiere da pochi passi. Nel finale comunque Arma riesce a riprendersi il gol negatogli all’andata, sfruttando un rimpallo in mischia. Una rete che riesce però solo ad aumentare il pathos degli ultimi minuti. Poi è solo festa bresciana, allo stadio e successivamente in città.

fonte: gazzetta.it – Pier Luigi TodiscoAs in so many things, there needs to be a balance between realism buying essay https://www.justbuyessay.com/ and idealism

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