Ultima di campionato (ma poi ci saranno i playout…) e prima per Fiorucci sulla panchina che era di Fratini.
Gli avversari, i pisani del Forcoli, non hanno più nulla da chiedere alla classifica, l’Orvietana invece deve vincere per avere la certezza di disputare gli spareggi per non retrocedere col vantaggio del campo e del risultato minimo. Altrimenti nella doppia sfida finale sarà obbligatorio segnare almeno un gol in più degli avversari per salvarsi. Già gli avversari… ma chi sarà la squadra da affrontare il 30 maggio e il 6 giugno? Il nome uscirà tra Calenzano, Sporting Terni e Monteriggioni, ma anche Pontevecchio o Montevarchi potrebbero rientrare nel lotto, soprattutto in caso di risultato negativo dei biancorossi contro il Forcoli. Vi risparmiamo tabelle, conteggi, classifiche avulse e quozienti reti, anche se va ricordato che sussiste pure una terribile ipotesi di arrivo a pari merito al penultimo posto con il Calenzano, il che costringerebbe ad uno spareggio per evitare la retrocessione diretta. Proprio per questo non bisogna commettere l’errore di spostare tutta l’attenzione già agli spareggi, prima c’è il Forcoli, in quella che doveva essere la domenica adatta per dare il via ai festeggiamenti del centenario, nel giorno in cui poco prima della gara, passerà proprio davanti allo stadio la tappa del Giro d’Italia (a proposito chi vuol venire allo stadio si organizzi in tempo visto che chiuderanno la strada!).
L’esonero di Fratini, è stato spiegato dalla dirigenza, si è reso necessario per dare una scossa al gruppo, non tanto per motivi tecnici. Dal canto suo Fiorucci ha fatto capire come la sua parola d’ordine sia “lavorare”. La squadra provata in allenamento giovedì nell’amichevole contro la formazione Berretti della Ternana, non si è discostata molto dall’ultimo 4-4-2 messo in campo da Fratini. Anche i problemi di rosa ristretta sono rimasti gli stessi. Difficile che Pugnali e Cersosimo possano recuperare, anche Rispoli e Cochi hanno qualche problema. Ormai più che la tattica, è la personalità di chi va in campo, non tanto la posizione, che deve fare la differenza. Si è parlato di gran parte dello spogliatoio che non seguiva più il vecchio tecnico, secondo Fratini invece erano solo un paio i giocatori ammutinati. Ora il cambio tecnico, si spera che abbia azzerato tutto, non ci dovrebbero essere più clan, sottogruppi, minoranze o maggioranze all’interno della squadra. Uniti dunque verso l’unico obiettivo, perché o ci si salva insieme o si va a fondo tutti quanti.
Intanto non sono finiti gli strascichi polemici dell’esonero di Fratini, al presidente Biagioli non sono piaciute certe dichiarazioni rilasciate dall’ex tecnico proprio il giorno dell’addio. Per quanto riguarda Fiorucci invece si è scoperto come la decisione di venire a Orvieto sia stata sofferta, per un tecnico esperto come lui, scendere tra i dilettanti per raccogliere una situazione delicata e cercare di risolverla in pochissimo tempo non è semplice, decidere di metterci il suo nome e la sua faccia è stato anche un atto di coraggio.
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