Sembra proprio un’opera d’arte, una delle più belle mai compiute, la vittoria che la Libertas Orvieto è stata capace di strappare sul campo della Monini Marconi Spoleto, squadra che non aveva mai concesso neanche un set ai biancoazzurri nei tre precedenti incontri. E invece, una formazione mai decisa a sottostare alle sferzate dei padroni di casa, sempre pronta a reagire positivamente nei momenti di difficoltà, ha portato a Orvieto i punti più belli (e pesanti) di tutta la stagione.
Certo, è evidente che ai ragazzi di Aristei mancavano le punte di diamante Falchi, Preziosi e Pagliacci, ma è pur vero che non glielo abbiamo comandato noi di mancare alla partita…e hanno tutti pagato dazio. Ora Orvieto costruisce certezze e inizia a tirare “scherzetti” contro squadre assai più blasonate, distogliendole dai loro obiettivi primari: un ruolo divertente, ma ancora di secondo piano. Ecco il motivo per cui è necessario insistere su questo trend positivo, unica via per raggiungere obiettivi di livello (e ruoli da protagonista). Ma veniamo al match nei particolari.
La gara inizia con l’osservanza di un minuto di silenzio, in seguito alla scomparsa della madre del Presidente FIPAV Terni, Giorgio Mosti, a cui vanno rivolte le più sentite condoglianze. Poi, dopo il consueto applauso, si parte. Binaglia, unico “big” in forza ai padroni di casa, non stenta a padroneggiare posto 3 e porta avanti i suoi, ma Orvieto tiene il ritmo e controlla la situazione punto a punto, fino al 7-7. D’improvviso, però, la Libertas si spegne, com’era spesso successo in altre partite, senza un valido motivo a discolpa. Spoleto non può che approfittare, involandosi verso la conquista del set, messo poi in cassaforte grazie a un rotondo 25-17.
L’apertura del secondo parziale è esattamente identica alla prima, ma stavolta, è Orvieto a cambiare marcia (sempre sul 7-7), con Marchino e Spagnoli in grande spolvero. Un incredulo Aristei chiama timeout quando i suoi sono sotto di sette (scusate il gioco di parole…) e prova a dare lezioni di strategia agli avversari, alternando i palleggiatori Teloni e Scattolini nei ruoli di banda, ma con scarsissimi guadagni. I loro attacchi, infatti, vengono prontamente neutralizzati da un ottimo Fonseka e un onnipresente Marchino in difesa, che permettono di rigiocare e mettere a terra palloni vincenti e sempre più importanti, fino a quello decisivo del 25-17 finale.
Terzo set splendido e ricco di emozioni.
Binaglia, leggermente in ombra nel secondo parziale, mette in mostra le proprie capacità offensive, coadiuvato da Russo e Ingenito, che ne seguono le orme. Orvieto, sebbene atterri comunque qualche bel punto, si trova in grande difficoltà. Coach Bracaletti opta per il timeout sul 14-8 per gli avversari e inserisce Trinchitelli al posto di Bandini. Gli effetti del cambio sembrano subito positivi e Spoleto, dopo aver letteralmente dominato la prima fase del set, inizia a sciogliersi sotto le pallonate di fuoco del tandem Marchino-Spagnoli, fino a concedere la parità sul 22-22. Finale al cardiopalma, con un arbitro che concede troppi punti importanti (e soprattutto, molto discutibili) in questa delicatissima parte di gara, fischiando la bellezza di quattro falli di doppia in dieci azioni di gioco ai ragazzi orvietani. La Libertas resiste strenuamente e colpisce senza paura con un mostruoso Spagnoli, almeno fin quando non ritorna in prima linea lo spauracchio Binaglia, che con due muri di fila, inchioda i biancoazzurri sul 31-29.
Ma il sestetto di Bracaletti non si scompone e gioca pesante sul fattore psicologico. Infatti, nella metà-campo della Monini sono tutti tranquilli di portare a casa set e partita, ma, purtroppo per loro, hanno fatto i conti senza l’oste (anzi, sei osti…). Orvieto è caparbia e non concede nulla, anche se è spesso portata a giocare scambi lunghissimi, da cui però, esce il più delle volte vincitrice. Marchino semina il panico nella retroguardia di casa e Perquoti sbatte la porta in faccia a Binaglia per la prima volta, mandandolo fuorigiri per il resto del set. Spoleto è confusa, Orvieto no e si guadagna il tiebreak tra le polemiche di un pubblico che, come avevamo già sperimentato in altre occasioni, non sa rassegnarsi alla sconfitta. Dunque 25-20, due pari.
Il quinto parziale è una cavalcata trionfale per gli ospiti, ma non priva di difficoltà. Continuamente, infatti, i feroci patres del pubblico spoletino, inveiscono contro un Perquoti “troppo coinvolto nel pathos della partita” e contro un arbitro che, a detta loro, non sa fare il suo dovere (chissà perchè nel terzo set non urlavano così…), ma i biancoazzurri restano più freddi di un Magnum Algida, fino al 14-12. Qui, Marchino spara sulle mani di Russo, la palla schizza fuori e si leva un urlo liberatorio da parte dei ragazzi Libertas, fin troppo consapevoli dell’impresa compiuta in un palazzetto ostico sotto molti punti di vista…
Il pubblico dei “bambini capricciosi” continua a berciare insulti incomprensibili all’indirizzo dell’arbitro e del sestetto della Libertas. Purtroppo per loro, però, il referto è ormai compilato…la partita è finita…e la storia è stata scritta!!!
MONINI MARCONI SPOLETO – LIBERTAS ORVIETO 2-3
(25-17; 17-25; 31-29; 20-25; 12-15)
MONINI MARCONI SPOLETO: Ingenito [C], Binaglia, Teloni, Valeriani, Russo, Scarabottini, Scattolini, Pellicciari, Pompili, Fiordiponti, Santini [L]. All. A. Aristei
LIBERTAS ORVIETO: Bandini, Fusto, Marchino, Perquoti, Ricci [C], Spagnoli, Trinchitelli, Fonseka [L1], Fontanieri [L2]. All. M. Bracaletti
Arbitro: Raffaella Medori di Spoleto
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