Sempre più buio sulla Coar, dopo gli addi di Gullì e Felicino tra i calciatori e di Iacuzio tra i dirigenti, è la volta di Alessandro Di Cicco. “Siamo stati vicino alla squadra, – afferma l’ormai ex-dirigente Coar, – per molti anni e così anche al presidente Lorenzo Anselmi, abbiamo vinto un campionato lo scorso anno portando la squadra in A2 e facendo un sacco di sacrifici senza prendere soldi da metà campionato ma abbiamo lo stesso combattuto e sostenuto questi colori. Putroppo quest’anno non c’erano le condizioni per continuare e così come molti giocatori (Pellegrini, Carpinelli, Chiucchiurlotto, Pirati, Cerrotta, Capotosti) ce ne siamo andati lasciando la squadra, ma sopratutto salvandola visto la mancanza di fondi per continuare il campionato di comune accordo con il presidente. La ex dirigenza vuole però lo stesso mandare un grossissimo in bocca al lupo a mister Mariano Lima, ai giocatori rimasti e ai giovani che giocheranno in A2.”
Intanto sabato la Coar Orvieto si presenterà a Belluno mandando in campo la formazione della Under 21. Il tracollo di una delle squadre cittadine salita fino in serie A2 deve comunque far pensare e ragionare. Non si può parlare di crisi dello sport orvietano ma certamente queste sono situazioni che non dovrebbero accadere.
tutti bravi dal primo all’ultimo …..
VERGOGNA , VERGOGNA , VERGOGNA , VERGOGNA ………..
I problemi fondamentali di questo tracollo sono due:
1) Si è fatto il passo piu’ lungo della gamba ( quindi tracollo annunciato e previsto gia’ dallo scorso anno )
2) Quando cominciano a essere impegni seri come in questo tipo di campionato è normale che entrino in mezzo i soldi a tutti i livelli ( società, dirigenti, giocatori ecc..).
A mio parere, una volta che i soldacci abbracciano lo sport, quest’ ultimo viene meno.
Mi chiedo se esiste ancora il valore della maglia, e questa è una critica che faccio alla dirigenza e ai giocatori locali.