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La vie en rose: la Gazzetta dello Sport si svela al Festival Internazionale del Giornalismo

PERUGIA- Giornate intense quelle di Perugia. Il Festival Internazionale del Giornalismo irrompe su Perugia e ne sconvolge lo scorrere quotidiano. Non so voi che avrete la pazienza di leggere, ma incontrare un Peter Gomez, un Marco Travaglio o un Toni Capuozzo che gironzolano per Corso Vannucci, ti fa pensare. A volte ti chiedi se non sei ancora a letto e stai sognando. Per chi, contrariamente a chi scrive non è sensibile al lavoro del giornalista, magari non capisce tutto l’entusiasmo. Ma se invece è il lavoro dei tuoi sogni, incontrare chi eccelle in questo, non ti lascia indifferente. Divagazioni post-festival.
La giornata “sportiva” del Festival è tutta concentrata nel terzo giorno: due incontri, di grande spessore. Nella mattinata il primo: “La Gazzetta dello Sport: i segreti di un successo” è il titolo del panel. Un incontro di approfondimento sul prestigio, che il maggiore quotidiano sportivo italiano ha acquisito, attraverso la voce di alcune sue firme prestigiose. La squadra “rosa” scesa in campo: Pino Allievi, Alberto Cerruti, Diego Antonelli ed il vicedirettore Gianni Valenti, che provano a svelare i segreti del “sistema Gazzetta”. Si parla del “sistema” perchè comprende quotidiano, settimanale, web, mobile, eventi: praticamente la nuova frontiera dell’informazione. E’ Gianni Valenti ad aprire, con una curiosità: “Oggi (venerdì 3 Aprile, ndr)è il compleanno della Gazzetta- esordisce il vicedirettore- involontariamente nel suo 113° anniversario, siamo qui a raccontare il fenomeno rosa, la sua autorevolezza che varca i confini europei. Ne sono orgoglioso”. Dopo la decisione di cambiare il formato, ora la “Gazza” è un tabloid a tutti gli effetti, ma il vicedirettore tiene a precisare: “Abbiamo cambiato la dimensione ma non il cuore”.

Un’altra novità del quotidiano sportivo più diffuso in Italia è l’introduzione di notizie generiche: “Se lo sport fa parte della vita di tutti i giorni, è giusto raccontare anche ciò che gira intorno”. Una rivoluzione editoriale che nasconde anche lo spettro della crisi economica: si compra un solo giornale, la Gazzetta dello Sport cerca di essere così un quotidiano completo. Qualche numero sulla “rosea”: è il terzo quotidiano italiano per vendite: solo Corriere della Sera e Repubblica fanno meglio. Ma se si guarda i lettori, la storica Gazzetta non ha rivali. Ancora Valenti “Noi siamo la voce, l’opinione e per questo dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per mantenere inalterata la nostra credibilità”. Informazione a tutto tondo, che parte dal cuore-giornale fino alle altre piattaforme. La parola passa ad Alberto Cerruti, la prima firma del calcio. Il suo intervento riguarda gli aspetti che caratterizzano la professione di giornalista sportivo ed il suo rapporto con i protagonisti (“E’ cambiato nel tempo, ora gli addetti stampa hanno complicato tutto”) e come questo cambia anche il modo in cui si racconta l’evento. Ad esempio cita il suo rapporto, che ancora continua, con Walter Novellino, quando il Perugia sfidava il Milan per lo scudetto. Chiude sull’ironico, questo argomento: “Ora nonostante siamo sullo stesso aereo, nemmeno vediamo i giocatori – prosegue il giornalista –cosa scriviamo? Il nostro lavoro si complica ma rimane il dovere di soddisfare i lettori”. Autorevolezza della Gazzetta dello Sport? Cerruti si abbandona ancora ad un ricordo. “Ogni volta che incontravo Nereo Rocco nel ritiro del Milan, mi diceva in dialetto <che hai scritto?>. Rimanevo male che lo facesse solo con me. La mia sorpresa più grande fu nell’apprendere che punzecchiava me, semplicemente perché leggeva solo la Gazzetta”.

L’altro grande sport che riceve tanta attenzione dai lettori e di conseguenza dal quotidiano, sono i motori. È presente all’incontro infatti Pino Allievi, caporedattore della sezione motori. Anche il giornalista racconta del rapporto con i protagonisti: “Nei motori è per lo più semplice, il vero rivoluzionario in tal senso, è stato Schumacher: con lui nessuna intervista diretta, solo testi tradotti in varie lingue, man mano che arrivavano alla stampa”. Ma la “rosa” è da sempre attenta anche agli altri sport. E nel nuovo mondo multimediale, il quotidiano deve fare i conti con il web. La “sfida multimediale” citata nel panel è proprio internet. Ne parlaDiego Antonelli, responsabile di Gazzetta.it aggiungendo la sua esperienza. La vera novità è l’interazione con il lettore che le nuove tecnologie permettono. “Il lettore può partecipare, creare notizie e riprendere per gli errori” dice Antonelli. Tutto ciò è possibile dal 1997 quando nasce Gazzetta.it: in una redazione di cinque giornalisti e che resiste anche alla piccola flessione dopo il boom del 2000. Oggi i numeri dicono una media di 700 mila lettori al giorno, con maggio mese record, di cui ¼ dei contatti che arrivano dall’estero.

Altro grande argomento è la diffusione delle notizie di Gazzetta.it all’estero. “Si leggono notizie in italiano – sottolinea Antonelli – perché è immutato l’interesse intorno al nostro sport”. Il suo lavoro è molto diverso rispetto ai colleghi della carta stampata: la redazione on line che apre la mattina è in continua evoluzione, non esiste l’ edizione; un nuovo modus operandi che cambia anche le procedure classiche di verifica, ricerca e pubblicazione delle notizie. Inevitabile, vista la giornata dedicata alla Gazzetta dello sport, il ricordo di Candido Cannavò: nelle parole dei colleghi dello storico direttore recentemente scomparso, si legge affetto e ammirazione. “Aveva la giusta umiltà nel documentarsi- dice Cerruti – lo scrupolo e la precisione con cui voleva sempre essere nel dettaglio”. Dopo aver lasciato la direzione Cannavò era sempre comunque presente nella redazione della rosea, tanto che quando è sopraggiunto il malore era nella mensa aziendale. In Gazzetta, Cannavò si era ricreato una stanza completamente dipinta di rosa, era nel suo dna.

Nelle domande finali, stimolati anche dai presenti, i quattro della Gazzetta aggiungono ulteriori riflessioni. In sintesi:la necessità di puntare sul “commento” per arginare la concorrenza dei nuovi media, insieme alla sempre maggiore professionalità di chi scrive. Riflessioni sulla costruzione della parte on-line: un vero workingprogress che sfrutta l’immediato ritorno da parte del lettore. Un’anteprima: l’uscita del prossimo 18 aprile della nuova edizione di “Sportweek”, l’inserto settimanale che fa parte del “sistema-Gazzetta” che si è provato oggi a svelare.

 

fotografie: Chiara Scardazzam

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