Altro che succhi e bibite energetiche. Basta un po’ di caffeina per darsi la carica prima dell’allenamento, migliorando la performance sportiva e soprattutto riducendo il dolore muscolare. Lo rivela un ex ciclista professionista, convertitosi alla ricerca: il medico dell’Università dell’Illinois (Usa) Robert Motl, autore di uno studio pubblicato sull’International Journal of Sport Nutrition. Motl prima di indossare il camice, ai tempi delle due ruote si incontrava sempre con i suoi compagni di squadra al bar per fare il pieno di caffeina prima degli allenamenti sulle lunghe distanze. “Sapevamo che il caffè ci aiutava ad allenarci duramente, a spingere di più”, racconta.
“Penso che intuitivamente molte persone si siano rese conto di questo effetto: in tanti prendono un caffè prima di iniziare ad allenarsi. Un’abitudine, magari, presa senza essere consapevoli dei benefici reali. Di fatto grazie alla tazzina provano meno dolore durante l’allenamento”. Il ricercatore ha indagato sul legame tra caffeina e attività fisica per 7 anni, scoprendo che “questa sostanza lavora sul sistema neuromodulatorio dell’adenosina nel cervello, un sistema coinvolto con la sensazione del dolore”. La caffeina blocca l’adenosina, per questo il ricercatore ha pensato che proprio questo potrebbe ridurre il dolore.
Una serie di ricerche firmate da Motl conferma questa conclusione, incluse le indagini che hanno esaminato l’effetto di variabili fra cui l’intensità dell’attività fisica, la dose di caffeina, la sensibilità all’ansia e il fatto di essere uomo o donna. L’ultimo studio pubblicato, invece, ha ‘fotografato’ l’effetto della caffeina sul dolore muscolare durante un’attività fisica intensa.
“Abbiamo scoperto qualcosa che non ci aspettavamo: sia le persone che di solito non consumano caffè, sia i bevitori abituali, sperimentano la stessa riduzione del dolore durante l’esercizio, dopo il consumo di caffeina”. Come dire, l’effetto del caffè non si ‘spegne’ con il tempo. La ricerca è stata condotta su 25 studenti divisi in due gruppi: i non bevitori e i ‘fedeli’, che non rinunciavano a 3-4 tazze di caffè ogni giorno. I ragazzi hanno eseguito sessioni intense e ravvicinate di allenamento su una cyclette, e un’ora prima di ogni prova hanno preso una pillola con una dose di caffeina equivalente a 2-3 tazzine di caffè o un placebo.
Ebbene, si è scoperto che indipendentemente dal fatto che si fosse o meno abituati a consumare la bevanda, la caffeina riduceva il dolore ai quadricipiti tipico di un lavoro intenso sulla bici. Un effetto testimoniato anche dal battito cardiaco, dal consumo di ossigeno e dal ritmo di lavoro tenuto dalle ‘cavie umane’. “Abbiamo mostrato che la caffeina riduce la sensibilità al dolore durante le pedalate a diversa intensità, in persone differenti e con varie caratteristiche”. A questo punto bisognerebbe capire se la tazzina si traduce anche in un miglioramento della performance. “Magari il fatto di soffrire meno, porta gli sportivi a spingere un po’ di più e ad adattarsi meglio all’esercizio”, conclude lo studioso.
Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute)
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