Poche parole per ricordare Ugo Longo ex presidente della società biancoceleste, scomparso sabato scorso all’età di 68 anni. Lo striscione all’uscita della chiesa di San Gioacchino, in piazza dei Quiriti a Roma, è lo stesso che ieri pomeriggio i tifosi della Lazio hanno esposto allo stadio Olimpico durante il minuto di raccoglimento della partita contro il Chievo.Erano tante le persone che questa mattina hanno gremito la chiesa e aspettato all’esterno l’uscita del feretro per accoglierlo tra gli applausi. I funerali dell’avv. Longo, tra i principali artefici del salvataggio della Lazio dopo la crisi economica della gestione Cragnotti, hanno richiamato a Roma tante personalità del mondo del calcio e dello sport, venute a salutare un grande uomo e, per molti, anche un amico. Presenti il presidente e il segretario generale del Coni, Gianni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, il capo della procura antidoping Ettore Torri, i numeri uno di Federcalcio e Lega, Giancarlo Abete e Antonio Matarrese. Anche la Roma ha partecipato alle esequie inviando una rappresentativa giovanile che ha assistito all’intera cerimonia.
Non sono poi voluti mancare Dino Zoff e Roberto Mancini, allenatore della Lazio nel periodo in cui Longo ne fu presidente: «L’umanità era una delle tante qualità che aveva Ugo – le parole dell’ex tecnico dell’Inter, che ha anche letto sull’altare la seconda lettura -. Oltre ad essere sempre allegro, era un uomo fantastico. Credo che se ne sia andata una persona veramente perbene. Siamo stati diversi anni insieme e credo di non averlo visto una sola volta arrabbiato o serio, era sempre sorridente».
Per la Lazio, alla cerimonia religiosa, hanno assistito il presidente Claudio Lotito, il team manager Maurizio Manzini e il capitano Tommaso Rocchi, che hanno coperto il feretro con una bandiera biancoceleste. «Per me era innanzitutto un amico – ha detto Lotito -. Ricordo un grande uomo, carico di umanità, sempre con il sorriso, che sdrammatizzava tutto e che si è assunto l’onere di traghettare la società in un momento molto difficile perché la Lazio stava fallendo. È sempre riuscito a creare un rapporto basato sui sentimenti, sulla passione autentica: era sempre disponibile con tutti. Aveva a cuore la Lazio e i colori biancocelesti. Ugo era una persona con la quale non potevi non avere un feeling perché esprimeva grande umanità nei modi e soprattutto negli atteggiamenti».
da: Il MessaggeroFrequently http://essaysheaven.com check with your students that the message they are receiving is the same one that you are sending
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