Il Wakeboard è uno sport che nasce dalla fusione di sci nautico e snowboard.Compare nei primi anni ’80 e prende piede successivamente fino a poter essere considerato appieno una disciplina sportiva, al giorno d’oggi.
Questa attività consiste nell’essere trainati da un motoscafo o moto d’acqua con ai piedi questa particolare tavola, simile allo snowboard ma più larga e spessa. Sfruttando le onde create dal motoscafo si possono compiere salti e varie evoluzioni. In Italia il wakeboard viene praticato in mare, nei principali laghi e in molti dei minori. Puo essere praticato trainato da una barca o da un teleski (cable).
Il wakeboard si è sviluppato pian piano negli anni 80 sulla costa del Pacifico come alternativa al surf. In questa disciplina si sfrutta l’onda prodotta dall’imbarcazione per fare figure in aria oppure ci si scivola sopra. Una tavola lunga circa 130 cm, scarponi adeguati, un bilancino dotato di corda, un giubbotto galleggiante e siamo pronti a partire.
Si può praticare con qualsiasi tipo di imbarcazione. Concettualmente è molto simile allo snowboard ma è considerato anche più semplice perché la conduzione della corda ed il cambio di presa diventano, senza i guanti da neve, molto più agevoli. E poi c’è una differenza sostanziale. Se si scivola sulla neve le cadute lasciano segni a volte anche molto evidenti. Nel caso dell’acqua cadere è un po’ come tuffarsi e quindi non eccessivamente traumatico.
Da dove viene il wakeboard?
Chi sono gli inventori di questo fantastico sport?
Non esiste una sola risposta poiché questo sport deriva da molti altri, ed è così grazie alla creatività individuale. Sono comunque in pochi che si distinguono nella sua giovane storia. Una delle ipotesi che molti fanno è che il wakeboard si è evoluto, almeno parzialmente, dal surf. Molti ricordano surfisti attaccati ad una corda dietro ad una barca, mentre altri sui fiumi o in canali d’irrigazione tirati da un camion. Per adattarsi a questo tipo di attività furono ideate delle tavole più corte. Nei primi anni ’80 (all’incirca 1984) un surfista di San Diego di nome Tony Finn fondò la “Skurfer”. Insieme a John Hamilton, la Skurfer Inc. iniziò la produzione di massa delle tavole. Somigliava ad una piccola tavola da surf ed era disegnata per essere tirata da una barca. Il Rider aveva movimenti limitati ma poteva comunque tagliare la scia da tutti i lati. Molti “skurfers” avevano uno stile simile agli skateboarders e agli snowboarders. Le prime tavole non avevano attacchi consentendo quindi al Rider di stare in piedi ovunque.
Negli anni seguenti, Tony Finn promosse, rese popolare e commercializzò lo Skurfer, e così nacque lo skiboarding. I primi campionati di Skurfer furono ripresi in tv dalla ESPN nel 1990, ma lo sport presentava serie difficoltà. La mancanza di innovazione e di tecnologia lo stavano riportando indietro. La forma, misura e peso delle tavole rendevano estremamente difficile usarle. Esse erano molto strette, spesse e quindi poco galleggianti e richiedevano una enorme quantità di forza per tenerle su e per planare sulla superficie dell’acqua. Ma tutto questo non uccise definitivamente lo skiboarding, ma si può dire che furono gli anni bui di questo sport. Poi venne Herb O’Brien – uomo di grande sagacia e ricco di conoscenza, proprietario di una fabbrica di sci d’acqua, la H.O. Sports. Herb agganciò alcuni tra i migliori intagliatori di tavole nelle Hawaii per disegnare e costruire la prima tavola formata sotto compressione, la Hyperlite. Questa innovazione provocò la massiccia crescita di quello che oggi è conosciuto come wakeboard ( Il termine skiboarding è rimasto per qualche anno poi ultimamente wakeboard è diventato il nome ufficiale). Il metodo di costruzione della Hyperlite e migliori attacchi hanno consentivano al Rider partenze più facili da sott’acqua o da una banchina. Il wakeboard divenne così accessibile a tutti e a tutte le età.
Herb O’Brien continuò a migliorare la tavola. Essa aveva un profilo sottile, bordi affilati e poteva tagliare la scia come nello slalom. Aveva anche delle sagomature ( ampie depressioni sul fondo) che rompevano l’adesione all’acqua e davano alla tavola maggiore scioltezza e un più morbido atterraggio dopo i salti sulla scia. La forma sottile, il galleggiamento e le sagomature furono caratteristiche rese possibili dal processo di modellamento sotto compressione. Seguendo le indicazioni della H.O. Sports, altre fabbriche di tavole come la Neptune e la Connelly iniziarono a lavorare con lo stesso procedimento.
Da quando lo sport divenne più popolare, le tavole cominciarono a migliorare. Le prime Hyperlites, disegnate e costruite nel 1990, avevano nell’insieme la forma di tavole da surf con ovviamente una punta e una coda. Questa forma è ormai obsoleta poiché la ricerca e lo sviluppo nel design hanno dato come risultato le “twintip” ovvero “code gemelle” delle tavole. Queste tavole hanno una, o più pinne su entrambe le estremità, consentendo al Rider di stare in una posizione centrale per ottenere uguale performance sia ai regular che ai goofie.
La World Wakeboard Association è l’organismo di governo mondiale di questo sport.
Jimmy Redmon fondò la WWA nel 1990 ed è considerato il guru del wakeboard. E’ responsabile dello sviluppo delle regole e del format che mantengono l’integrità e l’essenza dello sport nella sua forma attuale. Redmon sviluppò anche il format del wakeboard per gli X Games. Lo sport venne legittimato nel 1992 quando la World Sports & Marketing, azienda di promozione e organizzazione di eventi sportivi cominciò a preparare eventi a favore del wakeboard. Ciò dette ai wakeboarders la possibilità di gareggiare in modo professionale e dette loro visibilità su ESPN e poi su ESPN2. Lo sport ebbe la sua pubblicazione a livello nazionale quando venne lanciata la rivista “WakeBoarding Magazine” nel 1993 dalla World Publication. Le Pro Wakeboard Series (gare) continuano a crescere ogni anno come anche la rivista. Oltre le Pro Wakeboard Series, i professionisti possono competere in molte e differenti gare nel mondo, incluso il Campionato Mondiale; I primi europei vi parteciparono nel 1995 e nel 1998 nacque la prima associazione wakeboard europea con l’intento di sviluppare questo sport anche in Europa. Gli X Games trasmessi su ESPN nel 1996 mostrarono il wakeboard per la prima volta a milioni di spettatori.
Tony Finn continua ad essere una delle più influenti persone in questo sport. E’ il comproprietario della Liquid Force Wakeboards, l’inventore dello Skylon originale, il comproprietario del The Wakeboard Camp a Claremont in Florida e l’autore di una grande quantità di telecronache dei maggiori eventi televisivi. Coloro che gareggiano oggi nel mondo del wakeboard hanno varie esperienze in diversi sports. Comunque, atleti che vengono influenzati da pionieri come Jeremy Kovak sono una razza in estinzione. Molti Rider di oggi sono cresciuti sui laghi senza alcuna esperienza di slalom, trick, salti o barefoot. Il wakeboard è un’espressione personale. C’è grande spazio per l’innovazione e la creatività. Questa fusione di atleti di varia provenienza sportiva ha creato uno sport bello da vedere ancor più divertente da praticare.
I wakeboarders dilettanti sono di tutte le età e coprono tutti i livelli di abilità, mentre i professionisti sono di solito giovani che hanno dai 13 ai 25 anni. Nel wakeboard lo stile e l’atteggiamento sono rilassati come nello skateboard e nello snowboard, ma il Rider richiede un traino che normalmente è un motoscafo. Esistono anche dei “Cable” che sono come degli skilift, muniti di bilancino, che ti trainano in un percorso, con rail e kicker creati in acqua per le più svariate evoluzioni. (www.cablewakeboard.com) Visto che i livelli sono diventati altissimi, ci sono ditte che creano motoscafi specifici per questo sport (Mastercraft, Tigè, Calabria), attrezzati di un palo di circa un metro e mezzo dove viene legata la corda di traino e lo scafo viene zavorrato, in questo modo l’atleta ha un’onda maggiore per i salti e il traino rialzato per evolvere più in alto.
Curiosità: il 3 Dicembre 2008, a causa di una eccezionale acqua alta a Venezia, l’olandese Duncan Zuur ha attraversato piazza San Marco con il suo wakeboard.
fonte:
www.wakerussell.com
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