Biondissima, altissima, non puoi non notarla in campo. Francesca Bolognesi, ala-pivot di 182 cm, è alla sua terza stagione in Azzurra Orvieto e ha saputo conquistarsi, gara dopo gara, la fiducia delle compagne, con le quale forma un gruppo formidabile, dell’allenatore, della società che ha creduto da subito in lei e nel suo enorme potenziale.
“Bolo” nasce a Roma il 4 gennaio 1979, ultima di tre sorelle.
Inizia presto a saltellare come un promettente canguretto tanto che già a 9 anni aveva i piedi sul parquet in quel di Primavalle dove resta nelle giovanili fino al 1995 anno in cui passa al C.O.R. sulla Salaria a Roma ancora settore giovanile. A 18 anni fa il grande salto della vita e va a giocare ad Arezzo, in A2, incomincia così una grande carriera agonistica che, di contro, la porta un po’ lontano da casa. Nel 1999 passa al Viterbo, sempre A2, poi ritorna all’Arezzo, nel 2001 gioca nel Palestrina, ancora A2, per finire nel Santa Marinella fino al 2004 disputando prima il campionato A2 poi B d’Eccellenza. Passa poi un paio di stagioni dell’Umbertide dove dalla B risale in A2 e poi decide di accettare l’offerta del team orvietano e si riavvicina a casa.
Sempre sorridente, dolcissima e gentilissima è entrata immediatamente in un gruppo che si andava formando sul finire dell’estate 2006 con gli arrivi di varie nuove giocatrici, di un nuovo allenatore, diventando in poco tempo un punto fermo del team e crescendo di pari passo con la crescita della squadra tutta. Il suo primo tifoso è il padre Carlo, che dagli spalti la incita e la sorregge organizzando vere e proprie cordate di tifoseria chiassosa e divertente.
Francesca oggi a riposo dopo lo scontro al vertice con il Viterbo, come hai visto la gara di mercoledì?
E’ stata una partita giocata bene, molto combattuta, uno scontro al vertice tra due prime. Siamo state brave a non mollare mai, quando ci hanno ripreso siamo riuscite comunque a tener duro e abbiamo giocato bene nonostante qualche canestro perso. Tutto sommato è stata una buona prestazione contro il Viterbo che resta una buonissima squadra.
In campo per il Viterbo una fortissima Svetlana Kutznetova (43 anni, un passato in serie A e due coppe campioni vinte) come ti è sembrata?
Una brava giocatrice nonostante i 43 anni, ci ha veramente messo in difficoltà, ha segnato parecchi punti. Si tratta davvero di una giocatrice di esperienza sulla quale il Viterbo punta molto e che costituisce uno dei punti di forza di un team che risulta molto completo.
Come è stato giocare contro Chiara e Silvia Volpi?
E’ sempre un piacere ritrovare due persone, due compagne con cui ho avuto un bel rapporto sia in campo che fuori. Mi ha fatto piacere rivederle. In campo sono sempre le professioniste che ricordo, hanno giocato bene.
E domenica arriva Daphne Ilari, un periodo di ex …
E’ vero, domenica tornerà a Porano Daphne! Anche con il Civitavecchia non sarà una gara facile; giochiamo contro Ilari che è una brava giocatrice e ci conosce bene e contro una squadra forte.
Azzurra viaggia con 5 gare 5 vittorie 10 punti, punteggio pieno, forma e morale al massimo il tutto con una squadra quasi totalmente rinnovata. Ci si aspettava un graduale inserimento delle nuove giocatrici e invece Azzurra è partita fin dalla prima gara ai massimi livelli.
Si è vero, siamo un bel gruppo, andiamo d’accordo e questo è fondamentale ed influisce positivamente sia sul morale che sul gioco. Le nuove giocatrici arrivate in roster in questa stagione sono tutte ragazze in gamba, professioniste valide con delle caratteristiche ottime che si sono ambientate subito bene. Nella gara contro il Viterbo hanno dato tutte tanto. Credo che abbiamo una bella squadra sia dal punto di vista tecnico che umano, stiamo facendo bene, siamo a punteggio pieno, siamo tante, meglio di così? In più quest’anno abbiamo l’importante apporto delle giovanissime che ci stanno dando una grossa mano agli allenamenti, in panchina, in gioco.
Cosa pensi di questa scelta di Bondi di voler portare in prima squadra le più giovani per farle crescere sul campo?
Penso che sia una cosa positiva perché in ogni caso le giocatrici più giovani sono il futuro dell’Orvieto, trovo che sia una scelta positiva che sia per loro che per noi. Per loro è importantissimo fare esperienza in gara, e parlo sia di gioco che di atteggiamento, per noi sono importanti perché ci consentono di allenarci sempre in dieci e costituiscono una valida risorsa durante gli incontri.
Il basket rosa ad orvieto non entusiasma i tifosi, come mai secondo te? Cosa si potrebbe fare per avvicinare il basket femminile ai giovani? E’ un problema di orari, di organizzazione o cosa?
Mah io credo che ci voglia un po’ di pubblicità. Sono tre anni che gioco qui e ho subito sentito forte la mancanza di pubblico, spero che il fatto che stiamo giocando bene possa incuriosire la gente e la spinga a venire a conoscerci.
In questo momento siete la squadra orvietana che sta facendo meglio …
Spero che questo porti un po’ più di pubblico. Abbiamo dimostrato di essere una squadra unita, compatta con un buon livello tecnico, certo dobbiamo ancora fare tanto ma l’importante è che stiamo andando bene. Ora ci aspettano due gare belle toste contro il Palestrina e il Civitavecchia poi tutto il girone di ritorno. Il gruppo può migliorare ma c’è tempo.
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